venerdì 28 ottobre 2011

Strategismi sentimentali e signoraggio, primario e secondario

Non so se vi ricordate quella simpatica ragazza che prometteva di togliersi l'asciugamano nel video se la gente la stava ad ascoltare mentre sparava cazzate sul signoraggio? Il tentativo di sfruttare l'effetto pugnetta per farsi ascoltare, come se non fosse possibile spegnere le casse e portare il filmato direttamente alla fine? Ecco, l'idea è piaciuta evidentemente a qualcuno.
Alfonso Luigi Marra, ex parlamentare europeo, autore di libri di eccezionale pregio, quali "Il labirinto femminile", "Pazzia un corno" e "La storia di Giovanni e Margherita", per riabilitare il proprio nome, dopo che una sapiente operazione dei poteri forti ha mosso l'opinione pubblica contro lo spot del suo libro con testimonial Manuela Arcuri, decide di fare uno spot più corposo, con una testimonial più intellettualmente impegnata. Chi meglio di un testimonial laureato alla Bocconi, famoso, stimato, che ha condiviso da vicino gli ambienti degli alti vertici della politica e della finanza italiana? Sara Tommasi, nota al pubblico più come showgirl di fila e per essere stata coinvolta nel caso "Ruby" (come anche Lele Mora e proprio Ruby "rubacuori", entrambi testimonial di Marra). Sicuramente la sua preparazione universitaria le permette di essere un buon testimonial, accurato e credibile, anche lei vittima, come Marra, dei servizi segreti che la drogherebbero per farle fare sesso e le avrebbero addirittura impiantato un microchip in grado di controllare il suo comportamento.
Ma bando alle ciance, ecco il video in cui Sara Tommasi ci spiega professionalmente i libri di Marra. So che la tendenza è quella di togliere l'audio e guardare solamente il video, ma vi assicuro che merita davvero.


Meraviglioso video, nevvero? Interessanti alcuni passi, tra tutti colpisce quello in cui finalmente svelano come mai non viene eliminato un uomo scomodo come Marra: da morto venderebbe più libri.
Il suggerimento mio, a questo punto, è di continuare a non credere e non diffondere le teorie sul signoraggio. Magari la Tommasi mantiene la promessa e la prossima volta si toglie pure la biancheria.

P.S. per evitare di essere tacciato di aver scelto solamente alcuni testimonial e non tutti, ci tengo a informarvi che oltre ad autopromuoverlo, Marra ha fatto fare uno spot anche alla figlia, che sinceramente non ha nulla da invidiare agli altri testimonial, per lo meno in fatto di dizione, recitazione e convinzione.

martedì 25 ottobre 2011

Omeopatia e carta igienica

Rileggendo un post su MedBunker, mi è venuto da ripensare a una ormai vecchia questione legale, che mi aveva incuriosito. Tutto nasce dal fatto di commercializzare un prodotto che non contiene quello che dichiara di contenere.
Ricordo di quando in Italia, una quindicina di anni fa, arrivò una nuova marca di carta igienica di alta fascia (noi agenti dello SMOM abbiamo il deretano delicato), la Cottonelle. Dopo qualche mese dalla commercializzazione, dovettero cambiare il marchio, in quanto il tribunale aveva deciso (una decina di anni prima, a onor del vero) che era un marchio ingannevole, in quanto induceva il consumatore a pensare che all'interno vi fosse del cotone, e avevano respinto il ricorso, nonostante lo stesso marchio sia commercializzato negli USA e in altri paesi membri della UE. Per dovere di cronaca, dopo un breve concorso tra i suoi acquirenti, la ditta ha cominciato a commercializzare il prodotto chiamandolo Scottonelle e sostituendo il batuffolo di cotone con cui si accarezzava la donna del marchio, con qualche strappo di carta igienica.
So che sembra assurdo, ma è esattamente così. In Italia il consumatore viene tutelato: non si possono vendere prodotti che lascino intendere che contengano ingredienti o componenti che in realtà gli sono estranei. Per questo, possiamo supporre che l'Orzo Bimbo contenga tracce di bambino, che i Galletti siano biscotti con dentro pollame, che gli Oro Saiwa possano essere fusi in lingotti e che la mozzarella Santa Lucia contenga reliquie religiose. O forse in questi prodotti non c'è un messaggio ingannevole, perché nessuno crederebbe mai che si possano mangiare i bambini, o che si possano fare prodotti da forno contenenti pollame, o che la gente possa ingerire metalli preziosi o ancora che si possa, per qualche motivo, mangiare il corpo e il sangue di qualche personaggio religiosamente rilevante. Mentre invece è NORMALE pensare che la carta igienica sia fatta con strati di cotone...

Vabbè, il sassolino che tenevo nella scarpa da anni per l'idiozia di questo provvedimento, me lo sono tolto, posso tornare al dunque.
Visti i precedenti, sembra esserci una legge tesa ad impedire che un prodotto vanti di contenere sostanze che in realtà non contiene, ma viene "liberamente interpretata". Quindi, non è detto che venga ritenuto "fazioso" dare come nome ad un prodotto omeopatico, una sostanza che non è presente nemmeno nell'elenco dei componenti.

In particolare, per quanto riguarda l'oscillococcinum, non c'è nemmeno la possibilità di dimostrare l'assenza di tale sostanza dal prodotto, se non ho capito male cosa l'oscillococcinum è: aria. E nemmeno fritta.
Sul serio, se il prodotto non è confezionato sottovuoto, allora, per assurdo, non si può sostenere che l'oscilococcinum (aria) non ci sia. Si potrebbe, però, cavillare sul fatto che non è indicata la sua presenza, quantità e composizione nella lista ingredienti e che in effetti la diluizione indicata è errata, in quanto, ogni volta che si svuota il contenitore per riempirlo con altra acqua, si riempie il contenitore di oscillococcinum puro.

Boh, saranno pure minkiate, ma mi premeva dire la mia. Soprattutto sul fatto che qui si parla di "aria omeopatica", credo il non plus ultra dell'inconsistenza di queste teorie.
Ora vado a bere un caffè, ricordandomi di agitare bene la bustina di zucchero: sai mai che per i principi omeopatici l'aria mischiandosi allo zucchero mi preservi dall'influenza...